sabato 19 gennaio 2019

Quando Paperino era un Ghostbusters

Dopo la parodia dineyana di Fantozzi vediamo un'altra storia che fu tratta da un film cult degli anni '80 Paperino acchiappafantasmi (INDUCK: I TL 1663-A) scritta da Bruno Concina e disegnata da Paolo Ongaro.

Paperino prende in giro Archimede perchè ha sprecato una settimana a creare un valigetta acchiappafantasmi, un invenzione che ritiene assolutamente inutile, l'inventore convinto dall'amico gli regala la valigetta per non vedersela più davanti.

A casa Paperino mostra ai nipotini la valigetta per ridere, compresi gli accessori: occhiali per vedere i fantasmi, aspiratore per catturarli, speciali vasetti per tenerli prigionieri e infine il manuale del vero acchiappafantasmi.
I nipotini però non ridono, gli spettri esistono, lo hanno visto in Ghostbusters dove eroi coraggiosi e attivi li catturavano e guadagnavano bene, mica come loro zio che è pigro e fifone (ed è uno scioperato).
Paperino punto sull'orgoglio vuole catturare un fantasma, allora i ragazzi lo portano da mister Quack con molte difficoltà.
Il fantasma fa letteralmente accapponare la pelle al papero (chissà se in queste occasioni viene anche a lui la pelle d'oca) che è terrorizzato dai suoi scherzi.
Per fortuna le invenzioni di Archimede in cui non credeva corrono in suo aiuto, grazie a un dispositivo tipo Folletto il fantasma finisce in barottolo (conserva di ectoplasma chi sa se è buona?).
Paperino vuole appendere i barattoli al chiodo... qualcosa non torna... vabbeh! Diciamo sulla mensola.
Ci penserà una bella e bionda papera in pericolo a convincerlo a tornare in azione per convincere una pianista fantasma che suona sempre la stessa canzone a variare il repertorio.
Scopre poi che un fantasma fa tutto il giorno il bucato perchè il padrone di casa è un tirchio è compra detersivo scadente e lui ci mette un eternità a pulire le macchie.
Aiuta la squadra di calcio di Paperopoli a liberarsi del fantasma di un tifoso dell'Ocopoli.
Fa capire a un fantasma che non è obbligato a scuotere le catene se non vuole.
Convince un maggiordomo fantasma fissato con il té ad andare a vivire in Inghilterra.
Accetta anche da zio Paperone un lavoro, quello di liberare una casa da una famiglia di spettri.
Però nonno spettro ha qualcosa da ridire. Per fortuna Paperino riesce a catturarli tutti, ma scopre che la casa era loro solo che come morti non possono più possederla, quindi con i risparmi di trecento anni la acquistano a nome di Paperino che la trasforma in una pensione per tutti i fantasma che ha catturato.

Note

La storia pur mancando tutta la bellezza visuale degli effetti speciali del film sconvolge a rileggerla oggi perchè con due idee mese in croce a colto in pieno lo spirito dell'opera originale, ovvero l'esatto opposto del nuovo Ghostbusters, perchè direte voi... allora premesso che il film del 2016 è un film più che godibile e che sinceramente lo consiglio a chi vuole svagarsi per un paio d'ore, non riesce a reggere il confronto con il vecchio perchè chi l'ha prodotto sembra affetto dalla Nolanite (da Chris Nolan) quel vizio terribile di puntare a tutti i costi sull'effetto visuale e l'epicità della scena finale a costo di appiattire i personaggi principali e le situazioni, per cui si vedono persone che imparano a fare le cose in pochi secondi (gli errori sono sempre colpa della tecnologia poca sviluppata che verrà risolta durante il film) non si sviluppa empatia con i personaggi che lo spettatore vede come usciti da uno sparatutto in terza persona.
Invece Concina punta sull'esatto opposta il personaggio che cresce durante la storia, da cacasotto iniziale comincia ad abituarsi al suo ruolo in modo impacciato per acquisire  manualità ed esperienza arrivando anche a sperimentare mostrandoci anche la sua umanità, non ha mostrato un "ho catturato un fantasma a fatica ora posso affrontarne un'armata richiudendo la porta dell'aldilà", ecco sarebbe bello se oggi si riuscisse a inserirci un pizzico di questo quando si gira un film.

Per chi se lo sta chiedendo la papera ricciuta non è Frederika la sorella riccia di Paperina, infatti ha gli occhi chiari.


3 commenti:

  1. Grande!
    Anche io ho scritto un post per il mio blog (ancora non pubblicato) su questa storia.
    Per motivi affettivi e ovviamente per la parte calcistica.

    Che dire...io amo questa storia!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si è una di quelle storie che dopo averla comprata in edicola all'epoca difficilmente non puoi amare :)

      Elimina
  2. Storia magnifica c’è l’ho sul topolino in cui é uscita
    PAPERONZOLO

    RispondiElimina