La giovinezza di Paperone: Paperino e la mezzanotte di fuoco

Paperino e la mezzanotte di fuoco (INDUCK : I TL  616-C) scritto da Guido Martina con disegni di Luciano Capitanio.

Paperone porta con se Paperino in viaggio a Golden City, Arizona dove qui è nato e cresciuto.

Appena arrivato il vecchio papero viene assito dai ricordi: la quercia del linciaggio, la collina degli impiccati, la banca assaltata ogni sabato dalla Banda del Mazzo Selvaggio.

Qui Paperone si innamorò della bella cantante del Saloon della Tarantola, Rosie la Rossa, una bella dai capelli rossi e gli occhi verdi, con cui si era scambiato una promessa di eterno amore, ma Paperone decise di partire in cerca di fortuna, promettendo alla sua Rosie di tornare ricco. E lei promise di aspettarlo.
Paperone però non tornò più dalla sua Rosie che lo aspettava a Golden City. E questo per un motivo non propriamente... nobile (non dover offrire un gelato ogni sera alla moglie).

Zio Paperone reincontra Rosie la Rossa e due ritornano con la mente ai vecchi tempi, quando Paperone veniva chiamato “Bill Paperon”, ma la nostalgia si dimostrerà presto un fuoco di paglia perché il vecchio papero scopre che non solo Rosie non lo ha affatto aspettato, ma si era sposata appena tre giorni dopo la sua partenza, con un ricco forestiero di passaggio.

Per fortuna “Bill Paperon” non si è sposata con Giggi Maniglia (tipico nome dell'Arizona), proprio quando anche lui arriva e si scopre che anche a lui Rosie aveva fatto la stessa promessa, come a tutti i giovani del paese.

Rosie pensa che i due siano poveri in canna e promette di regalare una borsa piena di diamanti delle sue miniere a chi dei due si dimostrerà più coraggioso in un duello a mezzanotte.

Paperino carica a salve i fucili, ma Giggi sostituisce i proiettili del suo facendo fare una figuraccia a Paperone.

E come se non bastasse non bastasse anche Giggi è straricco.

Paperone trova il modo di fare soldi usando la città come set cinematografico, ma Paperino le da fuoco.