venerdì 25 gennaio 2019

Paperino e il re del fiume d'oro

Oggi si parla di Paperino e il re del fiume d'oro (INDUCK: I TL 270-AP), una storia scritta da Guido Martina e disegnata da Giovan Battista Carpi, parodia del racconto fiabesco Il re del fiume d'oro di John Ruskin.

La storia

Paperino e i nipotini leggendo dell'invio in orbita di un satellite artificiale e si chiedono se è possibile inventare un sistema antigravità per favorire simili progetti e fare fortuna. I piccoli si mettono al lavoro con il loro Piccolo Chimico, ma causano un'esplosione che incenerisce un biglietto della lotteria vincente che Gastone aveva regalato al cugino.
Paperino si infuria e calpesta con rabbia il miscuglio per poi correre da Archimede che ritiene l'unico in grado di escogitare un sistema antigravitazionale semplice ed economico. Il genio si mette all'opera e inventa delle pillole che privano temporaneamente di peso chi le ingerisce.

Intanto i nipotini provano ancora a far bollire il miscuglio usando una coppa antica da cui si materializza un fantasma, che rivela di essere un loro antenato vissuto molti secoli prima: Paperdorado, detto "il re del fiume d'oro".
Era stato in vita un sovrano ricchissimo, ma avaro e crudele percià il dio della vendetta l'aveva maledetto mutandolo in una coppa finché i suoi discendenti non hanno rotto la maledizione. Paperdorado afferma che il suo favoloso tesoro esiste ancora, e si trova "nel Paese dei Più, in A..." l'ultima parola è interrotta da Paperino che rientrando lo caccia via credendolo un vagabondo. Paperdorado sparisce sdegnato e i paperi rimangono all'oscuro dell'ubicazione del tesoro.
Contemporaneamente anche Paperone aveva letto in un libro dell'esistenza del tesoro di Paperdorado in Amazzonia, ma una pagina strappata gli impedisce di scoprire ulteriori dettagli. Il miliardario corre a coinvolgere i nipoti, i quali scoperte le sue mire gli propongono una società per trovare il tesoro. Archimede arriva per mostrare a Paperino la sua idea: pillole antigravità che annullano il peso, ma l'amico fa notare che le astronavi non prendono pillole.
Una volta in Amazzonia, i paperi riescono a raggiungere il Paese dei Più grazie all'aiuto di Paperdorado trasvestito che gli avverte che devono compiere degli atti di generosità per arrivare al tesoro. Tuttavia sia Paperone che Paperino danno solo prova di avidità ed egoismo.
L'ultima notte, entrambi i paperi adulti provano ad approfittare del sonno degli altri per impossessarsi del tesoro. Paperdorado disgustato loro usa la magia per rinchiudere Paperone in una gabbia e trasforma in pietra Paperino, mentre aiuta gli innocenti nipotini.
Questi però rinunciano alle ricchezze per salvare gli zii, trasformando le ricchezze in paglia e foglie secche. I paperi sono costretti a ritornare a Paperopoli senza aver concluso nulla, grazie alle pillole di Archimede.
Paperdorado notando un pò di pentimento in Paperino e in Paperone dà vita magicamente a un quiz televisivo in cui la domanda riguarda il Paese dei Più, e il premio è dato dal peso del vincitore in oro. I due paperi sentendo la notizia in televisione, corrono agli studi ingoiando le pillole antigravitazionali per fare l'uno più in fretta dell'altro, ma così il loro peso risulta zero, e il premio quindi non viene assegnato. Paperdorado comunque premia gli altruisti nipotini, che ricevono due volte il loro peso in giocattoli.

Genealogia

Molti sostengo che Paperdorado non può essere inserito in una genealogia dei paperi perchè non si conoscono rami nativi americani.
In realtà Don Rosa ci dice nelle sue interviste che la moglie di Cornelius Coot è una nativa Americana e facendo il conto delle generazioni Paperdorado potrebbe essere suo nonno. Possiamo quindi presumere che quando Paperdorado è stato maledetto e il regno spazzato via i suoi figli hanno risalito l'America arrivando negli Stati Uniti dove si sono uniti a una tribù indiana in cui è nata Pluckahontas (nome dato da Gilles Maurice alla figura).

4 commenti:

  1. Come già visto altre volte però, la Saga di Guido Martina è del tutto indipendente da quella elaborata da Don Rosa sulle opere di Barks.
    Quindi è piuttosto nei lavori di Martina che andrebbe cercato il collegamento genealogico con Paperdorado.
    Giuseppe.
    https://m.facebook.com/GiovanePaperone/?ref=bookmarks

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    1. Se tentassi di fare un lavoro da purista di Martina certamente punterei su un'idea del genere, certo simili approcci sono lodevoli, ma io cerco più di vedere un quadro d'insieme, Don Rosa, Guido Martina, Tony Strobl, Rodolfo Cimino e tantissimi hanno lavorato a un universo condiviso, saranno gli autori a trovare il modo di far combaciare i pezzi perciò mi piace sottolianiare le vie già aperte perchè è solo sulle spalle dei giganti del passato che possiamo vedere il futuro.
      Mi sa che l'ho fatta un pò troppo filosofica.

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    2. Xander Ares, lodevolissimo intento.
      Non so se sai che invece l'esegesi di Guido Martina la ho fatta io... (è su Facebook).
      Spero che Tu possa apprezzarla e magari utilizzarla per qualche Tuo articoli.
      Se non ce l'hai e se lo ritenessi utile, sarò lieto di indicarti il link
      Giuseppe.

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    3. Si conosco la pagina de La vita e le opere del giovane Paperone e la trovo stupenda ed è secondo me la base ideale per un'opera in volumi su Martina, mettendo le opera in ordine secondo la tua cronologia molto si può capire su come il professore vedeva la vita del papero più ricco del mondo.

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