lunedì 31 dicembre 2018

I Pitagorico e le Lampadine

Tutti conosciamo Edi il piccolo aiutante di Archimede, ma ci sono stati altri Pitagorico con il pallino delle lampadine e ce lo racconta la storia Archimede e l'idea luminosa (INDUCK: I TL 2203-2), scritta da Bruno Sarda e disegnata da Roberto Vian.
I nipotini devono fare un tema sulla più importante invenzione nella storia secondo loro, non sanno che invenzione scegliere quando arriva Archimede a riportare un frullino che ha riparato per Paperino.

Mentre parlano del tema va via la luce e Archimede racconta la nascita della prima lampadina ai ragazzi.
In un paesino di montagna viveva il suo prozio Alex Pitagorico, inventore europeo che con il suo assistente Paperello si dedicava senza troppo successo allo studio di fonti di luce artificiali.
Paperello era anche un mastro vetraio pasticcione, un giorno sbaglio un ordine creando dei bicchieri privi di piedistallo, Alex fu colpito dall'idea.
Così creo una lampada con il filamento elettrico protetto da una campana di vetro, ma i filamenti di cotone erano troppo fragili, provò allora molti altri materiali finchè non creò un filamento di carbonio.
Presentò la sua invenzione alla festa di paese dopo i fuochi d'artificio, illuminando le strade di mille luci.
Dopo il successo Paperello fu spedito all'ufficio brevetti, ma mentre si trovava in una locanda fu derubato del portafogli. Senza soldi e con il conto da pagare dovette passare giorni a lavare piatti.
Alla fine Paperello raggiunge l'ufficio brevetti per scoprire che mentre lui lavava piatti Thomas Edison brevettò il suo prototipo di lampadina.
Alex perse tutti gli onori dell'invenzione, ma le sue lampadine erano migliori e si ricavarono una nicchia del mercato.
Intanto i nipotini scoprono che la luce manca perchè Paperino si è scordato di pagare la bolletta e decidono che l'invenzione più impotante deve ancora essere fatta, un qualcosa che renda Paperino meno distratto.

Note

Come tutti sanno la famiglia Pitagorico in Italia ha il nome di grandi scienziati e Alex non è un eccezione, poiche prende il nome da Alessandro Cruto la figura storica che ha ispirato questa storia.
Cruto era ricercatore di Piossasco (TO) che si dedicò alla realizzazione di un filamento per lampadine a incandescenza riuscendo a produrne uno con coefficiente positivo, utilizzando un filamento di carbonio immerso in un'atmosfera di etilene.
Questo permetteva alla lampadina di brillare ben 500 ore rispetto alle 40 raggiunte dai prototipi di Thomas Edison presentati 6 mesi prima , Edison affrettò il brevetto per risultare primo, anche se la sua lampadina richiese altri otto di sviluppo prima che raggiungesse il livello dei prototipi di Cruto.
Pur avendo realizzato un filamento in grado di superare quello degli statunitensi, Cruto non fu in grado di brevettare l'invenzione su scala mondiale, per la mancanza di finanziatori.
Nel 1882 Cruto partecipò all'Esposizione di Elettricità a Monaco di Bavieradove riscosse un enorme successo per la sua lampadina più resistente e luminosa di quella di Edison ed emetteva anche una luce più bianca di quella giallastra di Edison. Il successo fu confermato all'Esposizione Nazionale di Torino del 1884, tanto che Cruto riuscì a vendere il progetto in Francia, Svizzera, Cuba e Stati Uniti.

Genealogia

Alex Pitagorico è il prozio di Archimede quindi è il fratello di Cacciavite Pitagorico il nonno di Archimede vista nella saga su Paperone creata da Don Rosa.
Paperello invece è un lontano parente di Paperino di cui non conosciamo l'esatto rapporto di parentela.

4 commenti:

  1. Bello questo omaggio: conoscevo già la poco nota storia di Cruto, peccato che non sia passato alla storia come quell'arraffone di Edison :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti, Edison è sempre stato in mezzo a storie del genere molti lo definiscono oggi come l'inventore per antonomasia, ma era più una figura simile a Bill Gates.

      Elimina
  2. Ho dei vaghi ricordi di questa storia, ma che dire, come sempre i tuoi articoli sono una bomba.
    Auguroni fratello disneiano!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, ma il merito in realtà è degli autori che per decenni ci hanno regalato bellissime storie di cui è facile parlare.

      Elimina